sabato 21 luglio 2007

banca italease


molto compressa (notare le bande di Bollinger strette e parallele): in queste situazioni è facile aspettarsi delle improvvise esplosioni di volatilità
abbiamo due rettangoli di congestione uno dentro l'altro
un primo esteso da 15,61 a 18,94
il secondo e più stretto è definito dalla measuring bar del 16 luglio (il cui max rappresenta anche un RH)
nell'ambito di questa fase di congestione s'è formato un123 low con successivo RH
tecnicamente con violazione dell'RH con forti volumi avremmo un segnale long
resto sempre dell'idea però che nell'attesa di notizie certe dal punto di visto fondamentale e societario bisognerebbe esercitare molta prudenza e quindi operare solo in giornata evitando il multiday
infatti sebbene si comincia a sapere qualcosa di certo (e purtroppo l'ipotesi di un aumento di capitale trova finalmente conferma anche da parte della società) restano ampi margini di incertezza, come si evince dalle notizie e voci che posto di seguito, raccolte in rete:

MF Online
Banca Italease, deliberato aumento di capitale per 600 mln di euro 20/07/2007

Il Cda di Banca Italease ha appena deliberato un aumento di capitale sociale per 600 milioni di euro elevabile fino a 700 milioni mediante emissione di azioni da offrirsi in opzione agli aventi diritto. Tale aumento permetterà alla società di affrontare la situazione contingente con adeguate risorse patrimoniali e di proseguire nei propri progetti di sviluppo industriale, coerentemente con il nuovo Business Plan in corso di definizione.L'underwriter dell'operazione sul patrimonio sarà Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. che si è impegnata a garantire il buon esito dell’aumento di capitale.
Un successivo Consiglio di Amministrazione approverà i documenti societari previsti dalla normativa vigente, le modalità ed i termini dell’aumento di capitale, al quale verrà data esecuzione presumibilmente nel prossimo autunno e comunque entro il corrente anno, subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni ed all’approvazione dell’Assemblea dei Soci.Sostegno dal Patto di Stabilità che ha confermato il suo più ampio commitment alla Società, in particolare per quanto concerne il necessario sostegno finanziario e l’impegno a sottoscrivere, nella misura delle azioni detenute dai Pattisti (pari al 52,97% del capitale), la quota di propria spettanza dell’aumento di capitale.
L'aumento di capitale era nell'aria mentre già da alcuni giorni circolano indiscrezioni secondo cui l'istituto starebbe trattando con i 20 clienti che hanno sottoscritto circa il 60% dell’ammontare totale dei derivati ai fini di trovare un accordo: si tratterebbe di immobiliaristi o fondi immobiliari con una notevole expertise in materia di derivati. Secondo una nota sim milanese "è ancora difficile dire quanto la banca riuscirà a recuperare dai clienti". Il broker stima un tasso di recupero del 25% dell’intera somma (730 milioni di euro).
Il 27 luglio un cda di Banca Itaelase dovrebbe fare chiarezza sull’ammontare dei writeoffs e dell’aumento di capitale necessario per riequilibrare i ratio patrimoniali. Il titolo oggi ha chiuso la seduta in deciso ribasso (-1,51% a 18,03 euro).

BANCA ITALEASE: ADUSBEF IPOTIZZA TRUFFA PER DERIVATI (ANSA) - MILANO, 19 LUG - Adusbef integra l'esposto presentato in Procura a Milano nei confronti di Banca Italease "con i reati di truffa, per aver venduto prodotti propagandati per garantire i clienti contro le oscillazioni e le incertezze dei tassi, che non hanno offerto alcuna garanzia né coperture".E' quanto si legge in una nota dell'Associazione difesa utenti servizi bancari finanziari, in cui si ricorda che nel precedente esposto, inviato alla Procura della Repubblica di Milano lo scorso 5 luglio, si chiedeva "l'incriminazione degli amministratori della banca, del collegio sindacale, di Consob e Bankitalia per omessa vigilanza ed i reati di insider trading ed aggiotaggio". (ANSA).
B.Italease: Adusbef integra esposto Procura Mi con ipotesi reato truffaMILANO (MF-DJ)--
Adusbef ha integrato l'esposto denuncia presentato alla Procura di Milano lo scorso 5 luglio, dove chiedeva l'incriminazione degli amministratori di B. Italease, del collegio sindacale, di Consob e Bankitalia per omessa vigilanza, insider trading e aggiotaggio, con il reato di truffa, per aver venduto prodotti propagandati per garantire i clienti contro le oscillazioni e le incertezze dei tassi, che non hanno offerto alcuna garanzia ne' copertura. E' quanto fa sapere la stessa Adusbef che spiega inoltre di aver inserito nel proprio sito "un fac-simile di autotutela e di denuncia contro una banca, che dopo aver truffato la propria clientela, chiede il rientro dell'esposizione entro 8 giorni, con iscrizione alla Centrale Rischi della Banca d'Italia. Il fatto che la banca sia pienamente consapevole di aver venduto prodotti diversi dagli swap, si evince chiaramente dalla circostanza che i contraenti che non pagano, vengano iscritti in Centrale Rischi della Banca d'Italia, non con il codice proprio degli swap (causale 53), ma con altra generica causale". Com/mcn (END) Dow Jones Newswires July 19, 2007 10:22 ET (14:22 GMT) Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl.

Marcello Frisone È una vera e propria corsa contro il tempo quella intrapresa da Banca Italease nel ripianare il potenziale "buco derivati" di 600 milioni. Dopo aver chiuso le posizioni aperte con le banche estere, adesso cerca di rivalersi sui propri clienti chiedendo «garanzie» su quei contratti che con il passar del tempo si rivelano sempre più capestro per le imprese che li hanno sottoscritti. Un esempio ce l'ha fornito ieri un imprenditore che preferisce l'anonimato: a metà aprile 2007, su un nozionale (la cifra di riferimento su cui calcolare i pagamenti generati dal derivato) di quasi 28 milioni il mark to market (il debito oppure il credito) per l'imprenditore era di + 84mila € . Ovvero, se avesse voluto chiudere quel contratto con la banca – che scadeva nel 2011 – l'imprenditore avrebbe ricevuto da Italease quella somma. Ai primi di luglio, invece, quasi tre mesi dopo, lo stesso imprenditore riceve una lettera di Italease nella quale si dice che per quegli stessi contratti il mark to market è diventato negativo per 887.395 € . Stessa sorte per un analogo contratto stipulato per un'altra società dello stesso imprenditore: a metà aprile il credito era di quasi 70mila € , a luglio era -900mila. In totale l'imprenditore deve fornire garanzie per quasi due milioni di euro.«Non capisco – spiega l'imprenditore – come da aprile a luglio si sia potutocreare un differenziale così ampio quando l'incremento dell'Euribor è stato soltanto dello 0,25%. E la cosa è ancora più oscura perché a tutt'oggi i due prodotti generano flussi attivi nei confronti della nostra società. Infatti, il nostro contratto oltre all'Euribor a tre mesi prevede un'aggiunta di uno spread a favore della banca legato all'Irs a dieci anni, soltanto nel caso in cui quest'ultimo vada al di sotto del 2,50% oppure l'Irs a 30 anni superi la barriera del 5,40%. Eventi, tutti e due, che non si sono verificati». Nel particolare, Banca Italease chiede all'imprenditore di fornire «i necessari margini di garanzia» visto che l'imprenditore dovrà far fronte ogni tre mesi a un'uscita di cassa complessivamente di circa 130mila euro fino a scadenza dei contratti prevista a gennaio del 2011. «Vuol dire, dunque – chiosa l'imprenditore –, metterci in gravissime difficoltà finanziarie ». In generale, i contratti Irs standard (di per sé validi per proteggersi dall'eventuale rialzo dei tassi) prevedono che banca ecliente si scambino periodicamente dei pagamenti basati su un tasso variabile (banca) e un parametro fisso (cliente) per consentire all'imprenditore di coprirsi dal rischio tassi di interesse. In questo caso, invece, è stata data la possibilità alla banca di pagare un tasso fisso – pari al 4,5% – mentre il cliente è ancorato all'andamento dell'Euribor 3M più uno spread. «Quest'ultimo – spiega Matteo Trotta della società di consulenza indipendente Consultique –, nullo per il primo anno, diventa positivo e dunque gravoso per il cliente nei successivi quattro anni in presenza di una curva dei tassi inclinata positivamente. Di fatto a essersi protetta contro un rialzo dei tassi di interesse è stata la banca».mailto:banca».m.frisone@ilsole24ore.com
L'inserto economico del quotidiano Libero riporta in prima pagina l'ipotesi che B. Italease (BIL.MI) abbia venduto contratti derivati nel periodo 2003-2006 senza aver ricevuto la necessaria autorizzazione da parte di Banca d'Italia, che si sarebbe resa conto della mancata licenza solo quando Italease ha presentato la richiesta di costituire una società a Dublino attraverso la quale far transitare la vendita di derivati. Intanto, il prossimo 27 luglio verrà annunciato il livello di accantonamenti da fare per coprire l'esposizione ai derivati e l'ammontare dell'aumento di capitale che dovrebbe essere varato per il prossimo ottobre. Sempre secondo Libero, i contratti sui derivati venduti alla clientela sarebbero comunque validi perché sanati dalle comunicazioni periodiche che Italease ha fatto a Bankitalia sulla vendita dei derivati.B.Pop. Emilia Romagna (6,8% del capitale) ha annunciato di essere pronta a sottoscrivere l'aumento di capitale. Secondo indiscrezioni di MF, B. Popolare (30,7% del capitale) sembrerebbe intenzionata a sottoscrivere l'aumento di capitale solo fino al 20% per far entrare nuovi soci (10 i pretendenti tra cui Mediobanca in pole position). Continuiamo a ritenere la situazione troppo confusa e suggeriamo, per il momento, di restare fuori dall'investimento. Giudizio e target sono sospesi.

Nessun commento:

Posta un commento